Norme antincendio al lavoro: le novità del Decreto GSA in vigore dal 4 ottobre
Con l’introduzione del Decreto GSA datato 2 settembre 2021 ed entrato in vigore il 4 ottobre 2022 arrivano nuove disposizioni sulla sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro.
Di cosa tratta la rinnovata normativa? Innanzitutto, definisce i criteri della gestione dei luoghi di lavoro in caso di emergenza oltre alle caratteristiche del servizio di prevenzione degli incendi e protezione nel rispetto delle norme contenute nel Decreto Legislativo 81 del 2008.
Vediamo insieme cosa prevede questo nuovo Decreto GSA, a chi si rivolge, quali sono le novità tra gli obblighi e la formazione degli addetti antincendio.
Norme antincendio del Decreto GSA: le novità del piano di emergenza
È previsto un piano di emergenza che raccoglie le misure per gestire la sicurezza antincendio in caso di emergenza in base ai fattori di rischio e ai luoghi di lavoro
- dove sono occupati almeno dieci lavoratori,
- aperti al pubblico dove è prevista la presenza di oltre cinquanta persone,
- che rientrano nell’allegato I al decreto del Presidente della Repubblica 1° agosto 2011 numero 151.
Nel piano di emergenza di cui abbiamo accennato sopra sono previste le azioni da attuare in caso di emergenza, le procedure di esodo e le disposizioni in caso di richiesta dell’intervento dei vigili del fuoco. Rientra inoltre nel piano la nomina dei lavoratori addetti alle misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze.
Nei casi che non rientrano nelle fattispecie riportate precedentemente, il datore di lavoro adotta le misure preventive e di gestione riportate nel documento di valutazione dei rischi dell’azienda “o nel documento redatto sulla base delle procedure standardizzate di cui all’articolo 29, comma 5, del decreto legislativo 9 aprile 2008, numero 81” [fonte: Decreto GSA].
Scopri qui cos’è e a cosa serve il documento di valutazione dei rischi.
Quali sono i soggetti coinvolti nell’attuazione delle norme antincendio?
È il datore di lavoro ad adottare le misure di gestione della sicurezza antincendio in esercizio e in emergenza, e nell’articolo 4 del Decreto GSA si legge che lo stesso, dove previsto, deve nominare i lavoratori addetti al servizio antincendio, incaricati di attuare le misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze.
Questi lavoratori, responsabili del servizio antincendio, devono frequentare i corsi di formazione e aggiornamento, garantiti dal datore di lavoro, con cadenza almeno quinquennale.
Se il datore di lavoro si mostra inadempiente nella formazione e addestramento degli addetti antincendio, oppure se risulta assente un piano di emergenza, la pena è la sospensione dell’attività.
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La formazione dei lavoratori in tema di normativa antincendio
È compito del datore di lavoro anche quello di informare, in modo chiaro e immediato, e formare i lavoratori sui rischi di incendio (sulla base dei fattori a cui è sottoposta la persona durante la sua attività lavorativa) e sulle azioni da intraprendere in caso di emergenza.
Così recita il comma 2 dell’articolo 1.1 dell’allegato al Decreto GSA
“Tutti i lavoratori esposti a rischi di incendio o di esplosione correlati al posto di lavoro, in relazione al livello di rischio a cui la mansione espone il lavoratore, devono ricevere una specifica e adeguata formazione antincendio da parte del datore di lavoro”.
Il comma 2 dell’articolo 1.2 del medesimo allegato afferma che
“L’informazione e la formazione devono essere basate sulla valutazione dei rischi, devono essere fornite al lavoratore all’atto dell’assunzione e aggiornate nel caso in cui si verifichi un mutamento della situazione del luogo di lavoro che comporti una variazione della valutazione stessa”.
Novità sui livelli di rischio
I corsi di formazione e di aggiornamento dei responsabili nominati per la progettazione antincendio (prevenzione e azioni da attuare in caso di attività e di emergenza) sono correlati al livello di rischio delle mansioni e degli ambienti di lavoro, come la presenza di sostanze infiammabili e il rischio basso/medio/alto di propagazione delle fiamme.
Le lezioni teoriche possono avvenire in presenza o e-learning, quelle pratiche devono essere tenute in presenza.
La nuova categorizzazione del rischio introdotta dal Decreto GSA è la suddivisione in livelli: 1 basso, 2 medio e 3 alto.
Attenzione alle scadenze!
Come abbiamo accennato sopra, l’aggiornamento è previsto almeno ogni 5 anni e ci sono novità sulle scadenze:
- per coloro che hanno completato l’ultimo corso di aggiornamento prima dell’entrata in vigore del Decreto GSA, devono aggiornarsi nuovamente entro 5 anni,
- se il 4 ottobre 2022 sono trascorsi oltre 5 anni dall’ultimo corso, gli addetti devono seguire un aggiornamento entro il 4 ottobre 2023.
Dal 25 settembre 2022 è inoltre obbligatorio il registro dei controlli antincendio, in cui sono raccolte le informazioni relative ai presidi antincendio in azienda e agli interventi di manutenzione.
Novità anche per docenti e formatori
Come gli addetti, anche i docenti e formatori hanno l’obbligo di frequentare corsi di aggiornamento, oltre alle diverse abilitazioni previste dal Decreto GSA.
Queste figure, per poter esercitare, devono possedere requisiti come
- il diploma di scuola secondaria di secondo grado,
- un’esperienza documentata di almeno 90 ore come docente,
- la frequenza di un corso di formazione antincendio di tipo A, B o C per docenti tecnico-pratici erogato dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco,
- l’iscrizione agli elenchi del ministero dell’Interno come previsto dall’articolo 16, comma 4 del Decreto Legislativo 139 del 2006.
Per professionisti che non hanno il diploma, sono necessari almeno 15 anni di esperienza nella formazione antincendio di minimo 400 ore in un anno.
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