2Di GROUP > News > News ambito Sicurezza sul Lavoro > Modello di organizzazione e gestione della sicurezza-MOG
Title Image

Modello di organizzazione e gestione della sicurezza-MOG

Modello di organizzazione e gestione della sicurezza-MOG

Modello di organizzazione e gestione della sicurezza-MOG

Il Modello di organizzazione e gestione della sicurezza (MOG)

Il Modello di organizzazione e gestione della sicurezza-MOG è un sistema strutturato e organico di prevenzione e controllo finalizzato alla sicurezza sul lavoro. In qualsiasi azienda esistono rischi per la salute e per la sicurezza del lavoratore. Questo è assolutamente normale ed è un obbligo di legge intervenire per eliminarli completamente o ridurli al massimo.

L’adozione di un modello di organizzazione e di gestione (art. 6, Dlgs. n. 231/2001) permette all’ente o azienda di provare, in sede penale, che l’organo dirigente ha messo in atto tutte le misure necessarie a impedire la commissione di reati relativi alla violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro.

Le procedure semplificate per la costituzione di un Modello di organizzazione e gestione della sicurezza-MOG delineano una serie di scelte organizzative per l’adempimento di tutti gli obblighi giuridici in materia di salute e sicurezza (D.Lgs. n. 81/2008).

Il Modello di organizzazione e gestione della sicurezza-MOG deve assicurare un sistema aziendale capace di adempiere agli obblighi giuridici in materia di sicurezza e precisamente:

  • a) rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi ad attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici;
  • b) attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti;
  • c) attività di natura organizzativa (emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza);
  • d) attività di sorveglianza sanitaria;
  • e) attività di informazione e formazione dei lavoratori;
  • f) attività di vigilanza (rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori);
  • g) acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge;
  • h) verifiche periodiche dell’applicazione e dell’efficacia delle procedure adottate.

Per arrivare alla riduzione del rischio ai livelli più bassi possibili è necessario ricorrere a idonei sistemi di gestione. In altre parole si devono adottare modelli di organizzazione e gestione della sicurezza sul lavoro. Questi consentono al management aziendale di gestire in modo più appropriato e efficace il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR).

In Europa e in Italia l’emanazione del Decreto Legislativo 81/08 dichiara che l’adozione di un sistema di gestione o di un modello di organizzazione per la sicurezza sul lavoro non è obbligatorio ma fortemente consigliato. Per l’Azienda questo comporta:

  • una concreta riduzione dei rischi a cui possono essere esposti dipendenti e terzi;
  • un conseguente aumento dell’efficienza delle performance aziendali;
  • un innalzamento del senso di appartenenza dei lavoratori;
  • un elevato grado di soddisfazione da parte del cliente (customer satisfaction).

L’adozione di un sistema o di un modello di organizzazione comporta una concreta riduzione dei costi per la sicurezza, sia diretti che indiretti, attraverso una corretta pianificazione delle attività d’impresa. Non solo: nei casi di infortuni, l’Azienda riesce così a evitare pesanti sanzioni.

Recenti studi condotti nelle aziende hanno dimostrato che i percorsi gestionali generano vantaggi competitivi nei confronti del prodotto o servizio offerto. Inoltre è dimostrato che generano nei lavoratori più partecipazione alla vita aziendale.

La valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori non è altro che un processo che consiste in un esame sistematico di tutti gli aspetti dell’attività lavorativa. L’obiettivo è individuare cosa può provocare lesioni o danni ai lavoratori e quali misure preventive e protettive debbano essere adottate per eliminare o controllare i rischi.

Al Datore di Lavoro, attraverso la gestione del documento DVR, si chiede di:

  • individuare le azioni necessarie per prevenire i rischi professionali
  • fornire ai lavoratori una formazione adeguata
  • predisporre l’organizzazione e i mezzi necessari per attuare le misure preventive

LA PERSONALIZZAZIONE DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

Il documento di valutazione dei rischi per le stesse attività lavorative non è mai uguale a nessun altra azienda. Cambiano le organizzazioni, le persone, gli umori, i contesti. In altre parole: cambia l’azienda.

Il Datore di Lavoro dovrà procedere alla personalizzazione delle procedure. In base all’organizzazione aziendale dovrà richiedere il rispetto delle procedure attraverso la definizione di ruoli, compiti e responsabilità.

Quindi non si tratta della redazione di un semplice DVR ma della creazione di un documento dinamico, completo delle giuste informazioni al management aziendale affinché questi possa “gestire” l’Azienda.

LA REDAZIONE DEL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

Il DVR deve essere  semplice, breve, comprensibile in quanto strumento operativo di gestione. Esso è a disposizione dello stesso Datore di Lavoro e del suo management per organizzare e controllare la gestione della sicurezza e della salute.

Per individuare i pericoli presenti e come agiscono nella realtà aziendale, è necessario analizzare in dettaglio le varie fasi lavorative. Si devono ricostruire i rapporti tra le varie attività che compongono il lavoro, andando ad analizzare il processo di lavoro fin nelle sue attività basilari. Più l’attività viene osservata da vicino più è agevole individuare i pericoli e di conseguenza valutarne i rischi.

Dopo le fasi di individuazione dei pericoli e di valutazione dei rischi lavorativi il Datore di Lavoro deve redigere procedure e modalità comportamentali. Questo comporta l’utilizzo di appropriati DPI. Nel tempo le stesse dovranno essere oggetto di apposita vigilanza e controllo per garantire che queste misure rimangano efficaci. Tutte le informazioni raccolte anche dalle attività di monitoraggio devono essere utilizzate per rivedere e revisionare la valutazione dei rischi.