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Postazione al videoterminale: postura corretta al pc e altre informazioni utili

Postazione al videoterminale: postura corretta al pc e altre informazioni utili

Fila di pc allineati: postura corretta al videoterminale e consigli utili

In questo articolo parliamo di lavoro al videoterminale e di come gli aspetti posturali possano influire sulla salute dei lavoratori.

 

Rispettare gli standard di una postazione adeguata quando viene svolta la propria mansione al pc è importante, perché una postura scorretta al computer col passare del tempo può portare a conseguenze a livello fisico e mentale.

Vediamo quindi insieme quali sono i rischi del lavoro ai videoterminali, qual è la postura corretta alla scrivania e altre informazioni utili a lavoratori e datore.

Chi è il videoterminalista e cosa deve fare il datore di lavoro per tutelarlo?

È l’articolo 173 del Decreto Legislativo 81/08, Testo Unico sulla sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, a definire chi è il videoterminalista: “il lavoratore che utilizza un’attrezzatura munita di videoterminali, in modo sistematico o abituale, per venti ore settimanali”.

È il datore di lavoro che nel DVR (Documento di Valutazione dei Rischi) deve analizzare l’ambiente lavorativo e rilevare eventuali

  • rischi per occhi e vista,
  • problemi legati alla postura scorretta al videoterminale,
  • disturbi correlati all’affaticamento mentale.

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Quali sono i rischi per chi lavora ai videoterminali?

I disturbi che può riscontrare chi lavora ai videoterminali sono a carico del muscolo scheletrico, come il mal di schiena o la sindrome del tunnel carpale, relativi alla vista e collegati alla fatica mentale.

Per quanto riguarda le radiazioni, il Decreto Ministeriale 2 ottobre 2000 ci rassicura:
va chiarito, preliminarmente, che tutti gli studi e le indagini epidemiologiche sinora svolti portano ad escludere, per i videoterminali, rischi specifici derivanti da radiazioni, ionizzanti e non ionizzanti, sia a carico dell’operatore sia della prole”.

Chi lavora al VDT ha diritto a pause?

Il lavoratore al videoterminale ha diritto a un’interruzione della sua mansione con pause o un cambiamento di attività. Lo afferma l’articolo 175 del Testo Unico, che aggiunge quanto segue, dopo aver specificato che le interruzioni sono stabilite dalla contrattazione collettiva anche aziendale:
in assenza di una disposizione contrattuale riguardante l’interruzione […], il lavoratore comunque ha diritto a una pausa di quindici minuti ogni centoventi minuti di applicazione continuativa al videoterminale. […] Le modalità e la durata delle interruzioni possono essere stabilite temporaneamente a livello individuale ove il medico competente ne evidenzi la necessità”.

Le interruzioni all’inizio e al termine dell’orario di lavoro non sono cumulabili; dunque, le pause sono parte del tempo di lavoro.

Come deve essere la postura corretta al videoterminale?

Le regole principali per una postura corretta al pc riguardano soprattutto scrivania, schermo e sedia.

  • Le cosce devono aderire alla sedia e i piedi devono poggiare al pavimento con tutta la pianta (le ginocchia piegate devono formare un angolo di 90°).
  • Meglio non accavallare le gambe.
  • Schermo e tastiera devono essere paralleli al bordo del tavolo.
  • Polsi e avambracci devono essere poggiati sulla scrivania per lavorare in modo rilassato.
  • Gli occhi devono distanziarsi dallo schermo di almeno 60/80 centimetri.
  • È consigliabile che lo sguardo sia sempre leggermente rivolto verso il basso, ma il collo non dovrebbe inclinarsi.

Nel documento dell’INAIL relativo all’”utilizzo sicuro dei VDT” troviamo un capitolo riservato alla postura al videoterminale, dove è scritto:
Per quanto riguarda la posizione della schiena e delle braccia: l’operatore seduto al piano di lavoro deve poter mantenere la schiena diritta, sorretta da un adeguato appoggio lombare, le braccia devono essere verticali, senza che vi sia la necessità di tenere le spalle sollevate, gli avambracci devono poter restare orizzontali, paralleli al piano di lavoro, appoggiandosi su questo o sui braccioli, e le mani sono parallele sulla tastiera, che deve essere abbastanza ampia da non costringere a piegare i polsi lateralmente; nel caso di uso del mouse deve esserci la possibilità di un appoggio dell’avambraccio, evitando in ogni caso l’appoggio forzato sul polso. […] La posizione non deve essere tenuta fissa, né deve essere troppo rigida, per garantire sia che non si accumuli stress muscoloscheletrico, sia che non ci siano problemi circolatori, soprattutto a carico delle gambe: è possibile cambiare posizione, inclinandosi in avanti, appoggiandosi indietro, spostando le gambe e le braccia; se possibile devono essere evitate posizioni col busto ruotato o inclinato lateralmente (ad esempio con la testa appoggiata su una mano), con la testa piegata in avanti, con le spalle sollevate, o con il bacino troppo scivolato in avanti, in quanto causano sovraccarichi locali del sistema muscoloscheletrico”.

Sedie per la postura corretta: cosa dice la legge

Il Decreto Ministeriale del 2 ottobre 2000 elenca le linee guida per il corretto utilizzo dei videoterminali. In particolare, sulle sedie afferma che queste devono

  • essere di tipo girevole, con sedile saldo contro slittamento e rovesciamento, dotato di basamento stabile o a cinque punti di appoggio”;
  • avere piano e schienale regolabili in modo indipendente, per assicurare al lavoratore “un buon appoggio dei piedi e il sostegno della zona lombare”;
  • avere i bordi del piano smussati, in materiale non troppo cedevole, permeabili al vapore acqueo e pulibile”;
  • essere facili da spostare anche in relazione al tipo di pavimento (con poco o molto attrito);
  • essere dotate di un poggiapiedi separato qualora il dipendente lo necessiti, per garantire “una postura adeguata agli arti inferiori dell’operatore”.

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