Quando la diagnosi energetica è obbligatoria (e conveniente)
La diagnosi energetica è una procedura che può comprendere diverse tipologie di attività, ma che negli ultimi anni ha acquistato rilevanza crescente, e per diverse ragioni.
In questo articolo definiamo quali sono le aziende che devono sottoporsi all’audit energetico e quali sono i potenziali vantaggi.
Cos’è la diagnosi energetica
La diagnosi energetica per aziende è un’analisi dettagliata dei consumi di un’azienda finalizzata a identificare le aree di inefficienza e adottare misure per migliorare l’efficienza energetica e ridurre i costi.
Parliamo quindi di un processo importante a più livelli e per molte ragioni.
Anzitutto, in un periodo storico caratterizzato da una disponibilità sempre più limitata di risorse, l’audit energetico può essere richiesto da leggi e normative nazionali o comunitarie, in particolare dalle nuove norme UNI CEI EN 16247.
Per molte aziende l’energia rappresenta uno dei costi più importanti, soprattutto per quelle che operano in settori ad alta intensità energetica. Una diagnosi energetica consente di individuare aree di miglioramento che, se attuate, consentono di risparmiare denaro e di migliorare la competitività dell’azienda.
In secondo luogo, le aziende sono sempre più impegnate nel ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività. Una diagnosi energetica può contribuire a identificare i processi che generano maggiori emissioni di gas serra e a individuare soluzioni per ridurle. Di ciò non solo beneficia l’ambiente, ma anche la reputazione dell’azienda che può migliorare agli occhi dei consumatori e degli investitori.
Come funziona un audit energetico
Un audit energetico è strutturato in diverse fasi. Innanzitutto, viene effettuata un’analisi preliminare dell’azienda, dei suoi processi produttivi e degli impianti utilizzati per valutare il consumo energetico.
Successivamente, si procede con la messa in opera di appositi strumenti di misurazione e registrazione dei consumi energetici, che consentono di rilevare le variazioni di consumo in diversi periodi dell’anno.
Una volta acquisite le informazioni sui consumi energetici, i tecnici coinvolti procedono con l’elaborazione del documento di diagnosi vero e proprio, che indica le criticità individuate e le relative soluzioni per migliorare l’efficienza energetica.
Le soluzioni proposte possono riguardare la sostituzione degli impianti obsoleti, l’adozione di tecnologie più efficienti, la modifica dei processi produttivi, l’adozione di sistemi di automazione e controllo dei consumi energetici, la riduzione degli sprechi e così via.
Per quali aziende è obbligatoria
La norma UNI CEI EN 16247 definisce le aziende per le quali la diagnosi energetica è obbligatoria.
Ecco un elenco delle principali categorie di aziende per le quali è obbligatoria la diagnosi energetica:
- grandi aziende – le grandi aziende sono obbligate per legge a sottoporsi a una diagnosi energetica periodica; il termine “grande azienda” varia a seconda del paese, ma in generale si tratta di aziende con un elevato consumo di energia;
- aziende energivore – rientrano nella categoria di imprese energivore, presenti nella lista Csea, quelle che hanno avuto un consumo annuo di energia elettrica maggiore o uguale a 1 GWh;
- aziende che partecipano a programmi di incentivi – alcune aziende che partecipano a programmi di incentivi governativi o regionali per la riduzione dei consumi energetici;
- aziende che operano in settori ad alta intensità energetica, come la produzione di acciaio o la chimica;
- aziende che vogliono ottenere la certificazione ISO 50001– la certificazione ISO 50001 è uno standard internazionale per la gestione dell’energia.
Sarebbe tuttavia limitante considerare la diagnosi energetica unicamente come un obbligo. Eseguita nel modo corretto, questa procedura può diventare un’opportunità per ottimizzare le voci di spesa e rendere più efficiente l’attività quotidiana svolta in azienda.
I vantaggi della diagnosi energetica
Per la stragrande maggioranza delle aziende, l’energia è una risorsa irrinunciabile, ma in tempi recenti è diventata anche una risorsa incredibilmente costosa, e tutto fa pensare che la situazione non sia destinata a migliorare.
In questo scenario, la diagnosi energetica costituisce un’opzione da considerare per tutte le realtà che desiderano contenere i consumi e le relative spese.
A tutti gli effetti, la diagnosi risulta in un documento con indicazioni circostanziate e precise sulle misure da prendere per ridurre i costi dell’energia, con i seguenti benefici:
- ottimizzazione dell’uso di energia,
- riduzione dei costi in bolletta,
- riduzione delle emissioni di CO2,
- miglioramento della produttività dell’azienda,
- aumento della competitività.
Ecco perchè tutte le aziende, a prescindere da quelle indicate dagli obblighi di legge, dovrebbero valutare di affidarsi a un Energy Manager.
Perchè rivolgersi a un Energy Manager
La diagnosi energetica richiede uno spettro di competenze che spazia dall’ambito ingegneristico a quello legislativo, passando per una buona conoscenza del settore in cui opera la singola azienda oggetto di diagnosi.
Proprio per questo si rende necessario l’intervento di un Energy Manager. Si tratta di una figura ancora poco conosciuta in Italia, ma possiamo definirlo un professionista con una preparazione specifica per la gestione dell’impiego delle risorse energetiche all’interno di un’azienda o un ente pubblico.
Hai bisogno di una diagnosi energetica per la tua azienda?